Serie A

#INTEREMPOLI 2-0

Se ne va, la capolista. Sono le voci di San Siro a scandire i minuti finali di Inter-Empoli, momenti in cui il pubblico nerazzurro saluta la squadra nerazzurra, capace anche questa volta di imporre il proprio gioco, di segnare, di regalare sprazzi di calcio da applausi. Vincere: servivano tre punti per riprendere il ritmo, per continuare una corsa interrotta dalla sosta per le nazionali. Due gol, uno in testa e uno in coda a un match tutt’altro che banale e scontato. 2-0 all’Empoli, le firme di Dimarco e Alexis. Bello, festeggiare insieme, in questo lunedì di pioggia, trasformato in sereno dai colori nerazzurri, belli e brillanti, sulle maglie speciali indossate per l’occasione. Troppi, 15 giorni senza Inter. Senza il calore della gente, senza il prato di San Siro da percorrere a tutta velocità. E poi troppa la voglia di ripartire, verso un traguardo comune, con uno spirito immutato e una volontà ferrea. Così Inter-Empoli inizia a tutto gas per i nerazzurri: lancia in resta verso la porta di Caprile, costretto al quarto a salvare su un colpo di testa ravvicinato di Lautaro. Funzionano i meccanismi della squadra di Inzaghi, attenta comunque in fase difensiva, dove è necessario tenere d’occhio Cambiaghi, veloce, agile, scattante su tutti i fronti. L’Inter però vuole mettere la partita sui propri binari, condurla. Lo fa dopo poco più di cinque minuti, in fondo a un’azione bellissima, con tanti protagonisti, con tanto gioco palla a terra. Avvolgente, l’Inter fa lavorare tutti gli uomini e ancora una volta arriva un gol costruito da due difensori: Bastoni dalla sinistra trova il terzo assist di fila pescando Dimarco al centro dell’area. Federico – già in gol contro l’Empoli all’andata – gira di prima in porta. Un sinistro bellissimo che fa impazzire San Siro. Non arretra di un centimetro la squadra di Nicola, sospinta dagli esterni e capace di andare alla conclusione. L’Inter quando accelera strappa, è imprendibile. Bastoni si dimostra in forma smagliante e dopo l’assist sfiora l’eurogol: percussione centrale favorita dal tacco di Lautaro, gran conclusione di sinistro con Caprile che devia d’istinto sul palo. Nella fase centrale della ripresa l’Inter produce lo sforzo massimo per raddoppiare, senza fortuna. Così Audero deve sigillare la porta sul tiro dalla distanza di Marin.

Non è una partita scontata, il vantaggio non mette al riparo da sorprese. L’Empoli gioca a testa alta e costringe l’Inter a ripiegare. Cambiaghi è sempre il più vivace e pericoloso. All’Inter manca, a volte, la brillantezza per chiudere le giocate costruite con grande tecnica. Come sempre, l’apporto dei difensori è unico: Bastoni sempre nel vivo, Pavard si vede negare il gol prima da una respinta fortuita di Thuram, poi da un meraviglioso intervento di Bereszynski. Insidioso, questo Empoli. Le ripartenze di Niang e Cambiaghi sanno prolungare il brivido di un match che il pubblico avrebbe voluto fosse chiuso in anticipo. E invece no, bisogna sudare, fino in fondo. I cambi: Asllani, Carlos Augusto (al rientro), poi Dumfries e Alexis. Infine Frattesi. Sono proprio due nuovi entrati a mettere la parola fine sul match, per un gol tanto atteso quanto fondamentale. Il 2-0 viene ispirato da Barella, travolgente anche in questa partita: a tutto campo, il centrocampista, dominante in ogni fase e capace di creare tantissime occasioni per sé e per i compagni. All’81’ il suo tocco per Dumfries, bravo a pescare al centro dell’area Sanchez, per il più comodo dei tap-in. Il gol del cileno, sotto i tifosi nerazzurri, per un finale tutto nerazzurro, per un coro unico e continuato, fino al saluto a fine partita. Otto partite, un obiettivo da raggiungere tutti insieme. Avanti, Inter. Avanti.