Serie A

#INTERATALANTA 4-0

Si potrebbe partire dai numeri. O dai nomi dei marcatori. O dai decibel. O dagli abbracci. O dall’entusiasmo. Si può scegliere. Tutto, tutto, fa godere, di questa Inter. Quasi perfetta, unita e compatta, letale. Diapositive di una serata incredibile, a San Siro: Darmian che segna, di sinistro all’Atalanta, proprio come un anno fa. Lautaro che lascia di sasso tutti: il portiere avversario, gli oltre 71mila di San Siro, con un sinistro così bello e inaspettato, quasi da non crederci. La ferocia di Dimarco: il primo ad avventarsi sul pallone respinto da Carnesecchi sul rigore di Lautaro. La fame di Frattesi: entra e segna, un’altra volta. Proviamo a dare anche un po’ di numeri, nel frastuono di un San Siro che canta a lungo, che si svuota lentamente a caccia di un ultimo sussulto, di un ultimo saluto. Il recupero della 21.a di Serie A disegna questa classifica: 69 punti in 26 partite, 22 vittorie, 67 gol fatti, 12 subiti. Quarta partita di fila in campionato con 4 gol segnati (era successo solo nel 1930!), ottavo successo consecutivo in Serie A, 11 vittorie su 11 partite giocate nel 2024. Sono numeri, ma non sono freddi. Raccontano tanto di una squadra che non smette di giocare mai, di ragazzi che non perdono di vista l’obiettivo, che sanno superare le difficoltà esprimendo un calcio da applausi, fantastico e inafferrabile per gli avversari. Spazzata via anche l’Atalanta, dunque: 4 gol in una partita non banale, che poteva prendere un’altra piega per un paio di episodi. Il VAR ha dato una grossa mano all’arbitro Colombo: prima cancellando il gol del vantaggio ospite, con De Ketelaere a segno in avvio di partita ma dopo un mani di Miranchuk nell’area nerazzurra. Nella ripresa assegnando il rigore da cui è nato il 3-0. L’Inter non ha vacillato nemmeno nelle occasioni in cui ha lasciato un paio di palloni velenosi a disposizione dell’Atalanta. Ha aumentato ritmo, colpi e giocate, con il passare dei minuti. Discese vertiginose, con Dimarco in palla, Darmian dentro a ogni azione, Lautaro nei panni del 10 rifinitore. Il Toro ha spalancato le porte del vantaggio con un assist da fantasista per Mkhitaryan, prima del tap-in dal limite dell’area di sinistro di Darmian. Il numero 36 sfiora il raddoppio, sempre ispirato da un Lautaro imprendibile. La traversa del capitano nerazzurro è il preludio a uno dei pezzi di bravura più alti di tutto il campionato. Al 47′ del primo tempo Lautaro segna con un sinistro incredibile dal limite, un gol che lascia tutto San Siro incredulo ed entusiasta. Una meraviglia.

L’Inter fa davvero paura. Gestisce il pallone nonostante il pressing assurdo dell’Atalanta. Va uomo su uomo la squadra di Gasperini, e si sa. Ma appena trova la triangolazione giusta, l’Inter affonda, va avanti con tanti uomini, sfonda e dilaga. In avvio di ripresa trova – dopo un lungo check del VAR – il calcio di rigore: va Lautaro, Carnesecchi para, Dimarco si infila in area e di sinistro calcia di potenza in rete. Un’esplosione di gioia, un manifesto di forza di volontà, di voglia di crederci sempre. San Siro si spella le mani, è uno spettacolo questa squadra. Frattesi ne fa un’altra delle sue: entra e segna, marchio di fabbrica. Di testa, su assist di Sanchez. Poi è costretto a uscire, per un problema all’adduttore accusato proprio in occasione del gol. Da lì in poi, tante altre urla di stupore: a San Siro tutti in piedi, per Lautaro, per Bastoni che aizza la folla, per le scorribande di Dumfries. Che bella, l’Inter.