Il calcio è questo, crudele, ingiusto, affascinante nella sua imperscrutabilità. Impossibile riuscire a credere al risultato finale della partita del Picco: Spezia-Inter 2-1, con i nerazzurri ancora sconfitti in trasferta. Una partita difficile da raccontare e da spiegare: due tiri dello Spezia e due gol, l’Inter chiude con 28 conclusioni, un rigore fallito, una incredibile serie di occasioni da rete. Ancora più crudele, questo match: perché quando all’83’ Lukaku segna l’1-1, un altro rigore, questa volta per lo Spezia, dà la vittoria ai liguri, a secco in campionato da sei mesi. Davvero complicata da digerire questa sconfitta, che ovviamente rappresenta un ostacolo in Serie A. Ma va cancellata, perché martedì l’Inter volerà a Oporto, per il ritorno degli ottavi di Champions League.
Per raccontare il primo tempo di Spezia-Inter partiamo dai numeri sul tabellino dopo 47 minuti di gioco. Eclatanti, soprattutto alla luce del risultato fissato sul tabellone del Picco al momento dell’intervallo: 0-0, da non crederci. Dominio totale, quello dell’Inter, dal primo minuto di gioco. Un avvio deciso, una determinazione feroce: approccio giusto, ritmo alto, tutti votati all’attacco. Per 47 minuti l’Inter dispone del terreno di gioco del Picco a piacimento, nonostante una grandissima prova di squadra dello Spezia, che lotta su ogni pallone. Ma la partecipazione al gioco offensivo dei ragazzi di Inzaghi è totale. D’Ambrosio, schierato nei tre difensori, Bastoni e Acerbi, tutta la linea di centrocampo: ci sono tutti, nelle azioni più pericolose dei nerazzurri, nel primo tempo. A turno, con sovrapposizioni e giocate. Quasi il 66% di possesso palla, 15 conclusioni. Inter a tutta, con qualità altissima, belle trame, tanta voglia. La svolta rischia di arrivare subito. Dopo 9 minuti D’Ambrosio, uno dei più propositivi, viene steso in area da Caldara. Rigore che sembra solare, assegnato dopo più di 4 minuti dopo il richiamo del VAR. Lautaro trova però la risposta di Dragowski, bravissimo a netraulizzare la conclusione dal dischetto del Toro, che già nei primi cinque minuti aveva tirato due volte, pericolosamente. Il penalty fallito non deprime l’Inter, tantomeno il Toro. Le occasioni piovono: al 20′ ancora Dragowski su Lautaro, al 26′ Lukaku viene murato dalla difesa di casa, poi Mkhitaryan ci prova da fuori. Dal canto suo lo Spezia ci prova in ripartenza, quando si appoggia a Nzola e sfrutta la velocità di Shomurodov e l’agilità di Agudelo: proprio il colombiano, dopo una bella incursione, colpisce la traversa con un pallone sporco deviato da Acerbi. Un lampo, che non ferma l’Inter, vicinissima al gol con una galoppata di Lautaro, stoppato di nuovo da un incredibile Dragowski.
Il divario è altissimo, allora Semplici nella ripresa cambia uomini e modulo. Lo Spezia tiene meglio il campo, ma in avvio di tempo è sempre in difficoltà. Lautaro segna di testa, rete annullata per off-side di Lukaku. Al decimo della ripresa, con il primo tiro in porta, lo Spezia va incredibilmente in vantaggio. Il calcio, come detto, sa essere crudele: Nzola difende un pallone e lo serve al nuovo entrato Maldini, che batte imparabilmente Handanovic.
Incredibile, nient’altro da aggiungere. L’Inter rallenta, poi Inzaghi manda in campo quattro innesti in un solo colpo, schierando il tridente pesante con Lukaku-Lautaro-Dzeko. Ai tre centravanti si unirà, nel finale, anche Valentin Carboni. Le occasioni sono meno frequenti, ma ci sono, arrivano. L’Inter è meno lucida, ma continua a spingere. E su rigore, questa volta calciato da Lukaku, trova l’1-1. Il minuto è l’83’ e i nerazzurri pensano al ribaltone, dopo la perfetta realizzazione di Romelu dal dischetto.
L’ennesimo scherzo del destino è però dietro l’angolo: Dumfries, che all’82’ si era procurato il rigore del pareggio, cinque minuti più tardi sbatte su Kovalenko in area, con Marinelli che assegna il penalty allo Spezia. Lo segna Nzola, nonostante il volo di Handanovic. 2-1, tutto vero. Fino al 96′ l’Inter getta palloni in area, va al tiro due volte con Dzeko e una con Lautaro. Ma al Picco non è serata, vince lo Spezia, all’Inter non resta che mettere la testa sulla trasferta di Champions League.