16 Gennaio 2025

Brucia. Perché la vittoria sul Napoli aveva bisogno di un’altra vittoria, per continuare a correre. Brucia per tanti altri motivi: si torna da Monza con un pari dopo essere andati in vantaggio due volte, dopo aver colpito un clamoroso palo con Lautaro e, infine, subendo il pareggio al 93′ complice una sfortunata deviazione di Dumfries. Monza-Inter 2-2, un pareggio che lascia tanto amaro in bocca, in coda a una partita lunga, dura per la pioggia e l’intensità, dispendiosa. Era importante dare continuità, arriva invece un mezzo passo falso in un match caratterizzato dalla grande vena di Lautaro, dalla bella prova di Bastoni, Darmian e Onana, ma anche dalle sostituzioni obbligate per Calhanoglu e Barella e dal gol negato ad Acerbi, che avrebbe di fatto chiuso il match. Il primo Monza-Inter in Serie A nella storia, la trasferta più “casalinga” della stagione. Il campionato è ripartito a tutta velocità e dopo la vittoria sul Napoli a San Siro la squadra di Inzaghi ha solo una missione: confermarsi, continuare a macinare punti. Per farlo il tecnico nerazzurro schiera una formazione per dieci undicesimi uguale a quella di mercoledì: l’unico cambio è Lautaro, schierato in attacco assieme a Edin Dzeko. Come contro il Napoli l’Inter inizia con ottimo piglio, aggredendo ma soprattutto sfruttando la grande mobilità di Barella tra le linee.

Occupa bene il campo, l’Inter, lo fa avvolgendo il Monza e mandando tanti uomini in avanti. E’ proprio così che nasce il vantaggio nerazzurro: arriva presto, al decimo minuto, e ha come protagonisti un difensore e un esterno di centrocampo. Bastoni, con il solito piede educato, trova un bellissimo cross dalla sinistra: dalla parte opposta, sul secondo palo, irrompe Darmian. Carlos Augusto bruciato e sorpreso, palla in rete e 0-1. Un vantaggio che dura solo 58 secondi: il Monza pareggia subito, con un bel sinistro di Ciurria in area. Un tiro che si infila nell’angolino, nato da una bella giocata di Pessina sulla destra. L’1-1 fa di fatto re-iniziare la partita e il Monza trova coraggio, spinta da Machin e soprattutto da Dani Mota Carvalho. All’improvviso, però, Lautaro piazza la zampata vincente. Inaspettata per tutti, ma che porta di nuovo avanti l’Inter: Monza in controllo, giro palla in difesa con palla dal portiere a Marì. Il difensore ha il pallone tra i piedi ma il Toro glielo sradica e in un amen gonfia la rete. L’urlo di Lautaro, tornato Campione dal Mondiale, dà una scarica di adrenalina a tutta l’Inter, di nuovo in vantaggio. I nerazzurri giocano più liberi e le trame che nascono sono belle, fluide, pericolose. Barella apre la strada a Dimarco, che manda alto, poi Lautaro ci prova dal limite. Ma è tutta l’Inter a rendere complicata la partita al Monza, che comunque è vivo grazie agli strappi pericolosi di Mota Carvalho. L’Inter scatta anche nella ripresa ed è sempre Lautaro ad attivare ogni azione offensiva. Una buona Inter, che però subisce il contraccolpo per le uscite forzate di Barella e Calhanoglu. Il match scorre più faticoso, sotto la pioggia di Monza. C’è poco gioco, ci sono tanti duelli. Onana deve fare gli straordinari sul colpo di testa di Marì. Un segnale: i colpi di testa saranno un fattore. Il Monza prende campo, l’Inter si accende solo a tratti. Lo fa all’81’ con un gol di Acerbi, cancellato perché arrivato a gioco fermo per un fischio dell’arbitro per un presunto fallo in area. All’84’ ancora Inter con Lautaro, che coglie un palo clamoroso. Poteva essere il colpo di grazia, invece il Monza resta in vita e al 93, su un pallone buttato in area, trova il 2-2. Lo stacco di Caldirola in area è perentorio, il suo colpo di testa trova la deviazione sfortunata di Dumfries che rende impossibile la parata di Onana. Il pareggio scatena un finale convulso, nel quale ancora il Monza sfiora il gol. Si chiude sul 2-2 e l’Inter sale a quota 34.