Tutto, e subito. Lautaro in gol dopo 157 secondi, nemmeno tre giri di orologio. Un gol bello, un gol pesante, quello dell’1-0 che rimane stampato sul tabellone di San Siro fino al 94′. Vince l’Inter, davanti a oltre 70mila spettatori, in una notte da non sbagliare, dopo una partita come sempre non scontata. Fino al 94′ il Verona è rimasto in partita, senza per la verità rendersi pericoloso, ma appeso a una speranza cancellata dalla grande compattezza della difesa nerazzurra, capace di respingere palloni e uomini. Avanti uniti e insieme: 3 punti, quota 37 in campionato, e ora testa a Riyad.
Una sfida di campionato tra due coppe: le tossine dei supplementari con il Parma da una parte, l’eccitazione per la Supercoppa in palio, mercoledì, contro il Milan, dall’altra. In mezzo una sfida da non fallire, una tappa di campionato fondamentale dopo il pareggio con il Monza. Di fronte un Hellas in salute, galvanizzato dal successo sulla Cremonese e consapevole di avere mezzi e uomini per giocare un match gagliardo. Per spazzare via ogni dubbio sul grado di concentrazione e sulla fame, l’Inter scende in campo a tutta. Una partenza che annichilisce gli ospiti, perché pronti-via l’Inter aggredisce, attacca con tanti uomini e sfonda subito: il gol arriva dopo nemmeno tre minuti e la firma è quella del Toro. Un sinistro preciso, con calma mondiale, dentro a un’azione avviata da Mkhitaryan e poi alimentata anche da Dimarco. L’Inter è veloce a ribaltare l’azione, a occupare la metà campo ospite con tanti uomini. Va in verticale la squadra di Inzaghi, con Calhanoglu molto reattivo a far ripartire l’azione e con Mkitaryan e Gagliardini bravi a inserirsi con e senza pallone. Le occasioni latitano, solo Lautaro di testa chiama in causa Montipò, mentre Mkhitaryan vede un suo tiro deviato da Hien, probabilmente con un braccio. Dall’altra parte la difesa è molto attenta: servono chiusure precise soprattutto su Djuric, centro da pallacanestro al quale arrivano tantissimi palloni alti, ben smistati. Si lotta ma si produce poco, anche nella ripresa. Nell’Inter cresce Dimarco, Lautaro segna un gol straordinario in pallonetto su Montipò ma Fabbri annulla per un presunto fallo su Dawidowicz. Con l’1-0 il Verona resta dunque in partita e inizia ad aumentare il peso offensivo con i cambi: entra prima Lasagna, poi Piccoli. Tre punte e un solo schema: palla alta su Djuric. Nell’Inter entra bene Asllani, che concede minuti di riposo a Calhanoglu, si cala alla perfezione nel match e sfiora il grande gol dal limite. Onana interviene solo su un diagonale di Lasagna, per il resto è tanta amministrazione, di palla e di nervi. Serve infatti tanta calma, sangue freddo e lotta, fino al minuto 94. Gli ultimi palloni del Verona vengono allontanati da Darmian e Skriniar, assieme ai fantasmi che si stavano affacciando su San Siro. 1-0, basta Lautaro, arrivano i tre punti.