17 Gennaio 2025

Vincere per cancellare il pari del Ferraris, vincere per continuare a correre in campionato, vincere per preparare al meglio l’andata degli ottavi contro il Porto. Vincere. L’Inter lo fa, la missione è compiuta. Tre gol e tre punti, contro un’Udinese sempre in partita e fastidiosa. Le firme: quella di Lukaku, poi Mkhitaryan, autentico trascinatore nella ripresa. E, infine, Lautaro. 3-1: l’Udinese, nel primo tempo dopo il vantaggio firmato da Romelu aveva trovato il pari con Lovric. Poi tutto si è deciso tra il 72′ e il 73′: due minuti che hanno spaccato la partita e nei quali Mkhitaryan ha messo la zampata decisiva. Dopo il pareggio senza gol di lunedì a Genova l’Inter torna in campo a San Siro contro l’Udinese con sei novità nell’11 titolare rispetto alla sfida del Ferraris. Se bisogna correre in campionato è anche vero che mercoledì, a San Siro, arriva il Porto per l’andata degli ottavi di Champions League. Handanovic tra i pali, Darmian sulla linea di difesa, Brozovic di nuovo titolare per la prima volta dal 18 settembre (proprio dalla sfida di andata con l’Udinese), davanti la coppia Dzeko-Lukaku. Nerazzurri con il lutto al braccio per ricordare Ilario Castagner, tecnico nerazzurro nel 1984-1985, scomparso nella giornata di sabato.

L’Udinese sceglie il classico 3-5-1-1 con Thauvin a sostegno di Beto. L’avvio del match non è scoppiettante, ma l’Inter mette subito in chiaro le cose: supremazia territoriale, tanti giocatori ad aggredire la metà campo avversaria. Missione compiuta solo in parte perché l’organizzazione dell’Udinese permette agli ospiti di difendersi e di distendersi nelle ripartenze con le frecce Pereyra e Lovric, mezzali con licenza di andare a concludere. Lukaku è vivace, e da una sua iniziativa nasce il gol del vantaggio. La fuga di Romelu si concretizza in un bell’assist per Dzeko, la cui girata è murata da Becao; sugli sviluppi dell’azione Dumfries viene atterrato in area da Walace. Un rigore netto, che l’arbitro Dionisi assegna solo dopo qualche minuto grazie al VAR. Sul dischetto va Lukaku, che incrocia ma trova la parata di Silvestri. L’arbitro Dionisi, però, grazie al VAR, ordina immediatamente la ripetizione: Masina, intervenuto sulla ribattuta, era entrato in area prima dell’esecuzione del rigore. Di nuovo Lukaku, questa volta a segno per l’1-0. Un gol, quello del numero 90, che in Serie A mancava dalla prima giornata, in agosto, sul campo del Lecce. Il gol dovrebbe dare ancora maggior slancio all’Inter, che però non trova continuità. Il ritmo di gara non è alto, il possesso palla non produce i frutti sperati e così l’Udinese resta in partita, potendo sfruttare ripartenze e inserimenti. Proprio da una classica giocata dell’Udinese nasce il pareggio, con Pereyra che si invola sul centrodestra, attirando su di sé l’intera difesa prima di servire sul fronte opposto Lovric, bravissimo a freddare di destro Handanovic. Inzaghi manda in campo D’Ambrosio per Darmian a inizio ripresa. Alzare il ritmo è l’unico modo per mettere dei dubbi in un’Udinese molto concentrata e capace di ribaltare in fretta l’azione appoggiandosi su Beto. Dumfries e Dimarco iniziano a martellare con costanza sulla fascia ma è soprattutto Mkhitaryan a prendere in mano l’azione offensiva. L’Inter arriva con più frequenza in area, Silvestri è bravo proprio sulla conclusione violenta di Mkhitaryan. I nerazzurri cercano l’episodio giusto, entrano in campo anche Lautaro e Calhanoglu per dare nuove energie. Attorno alla mezz’ora si decide la partita. Le squadre si spaccano in due e in 120 secondi si decidono le sorti del match. Da una parte Dzeko spara a botta sicura addosso a Silvestri, dall’altra parte l’Udinese riparte con un quattro contro due che Success non riesce a finalizzare per il grande salvataggio di Dumfries. La palla non esce mai, si va di nuovo dall’altra parte e Dimarco serve il pallone del match a Mkhitaryan che al volo dal limite batte imparabilmente Silvestri. Un gol bellissimo e liberatorio, che fa esultare San Siro e costringe l’Udinese a riversarsi in avanti, lasciando ampi spazi. Ne approffitta Lautaro, o meglio. Prima il Toro spreca l’uno contro uno con Silvestri, mandando alto il tocco sotto in area. Ma meno di un minuto dopo Lautaro si fa perdonare, siglando il 3-1 di esterno destro, in un gol che ricorda quello segnato in Supercoppa contro il Milan. E’ il gol della sicurezza: arriva all’89’ e concede un po’ di respiro, nonostante l’Udinese, mai doma, si butti con orgoglio in avanti. Ma non c’è più tempo, i tre punti sono nerazzurri. Ora testa al Porto: mercoledì c’è la Champions!