16 Gennaio 2025

Amore è un faro fisso che sovrasta la tempesta. I tifosi nerazzurri hanno scomodato Shakespeare per dare il via a Inter-Porto, andata degli ottavi di Champions League. E il match non ha deluso le aspettative: è stato intenso, faticoso, elettrizzante, anche sporco, a tratti. Ha condensato tutta la voglia e le aspettative di due squadre, di due popoli vogliosi di iniziare al meglio il cammino verso il prossimo turno. E se amore non è soggetto al tempo, ma impavido resiste, ecco, quello nerazzurro ha avuto la sua ricompensa quando ci si avviava verso al 90′. Quando Romelu Lukaku ha spinto in porta, dopo un beffardo palo, il pallone dell’1-0, tutto si è colorato di nerazzurro. Le voci dei tifosi, il cielo di San Siro, il tabellone dello stadio che ha scandito l’1-0 di questo Inter-Porto.

L’andata è dell’Inter, quindi. Il gol, atteso e agognato, arriva a quattro minuti dal novantesimo e porta la firma di Romelu Lukaku. Un gol da centravanti di razza: prima il colpo di testa sul palo, poi il sinistro a battere finalmente Diogo Costa, portiere dalle parate funamboliche e incredibili. Ma, dall’altra parte, anche le mani di Onana hanno blindato la porta nerazzurra: in particolare due parate sulla linea hanno custodito lo 0-0 nel momento più complicato del match. Quando poi nel finale il Porto è rimasto in 10 per l’espulsione di Otavio (doppio giallo, salterà il ritorno), ecco che l’Inter ha provato a rompere l’argine della squadra di Conceiçao, riuscendoci.

Ritmo folle in avvio, in un San Siro bollente, tutto nerazzurro. Un sold-out da 75.374 spettatori che ha disegnato un’atmosfera incredibile, così frizzante da gasare subito le squadre. La prima chance è per l’Inter con Lautaro di testa, poi è Calhanoglu a testare lo stato di forma di Diogo Costa. Il Porto si difende, sceglie uno schema di gioco fluidi: il 4-4-2 di partenza diventa presto un 3-2-4-1 con posizioni molto mobili, che non danno riferimenti e che ha il privilegio di invitare a violente ripartenze in verticale. Onana resta però inoperoso fino a dopo la mezz’ora, quando respinge di ginocchio il tiro di Grujic, con l’errore in ribattuta di testa di Galeno. In campo il clima diventa torrido in seguito a un presunto contatto su Darmian nell’area ospite. Da lì a poco si scatena un autentico parapiglia che ha come risultato il giallo per Dimarco e Otavio. Sul finire di primo tempo Diogo Costa para prodigiosamente sulla linea, di puro istinto, una punizione di Dimarco deviata da Uribe.

L’avvio della ripresa segue lo standard del primo tempo, con Barella bravo a impensierire Diogo Costa con un bel diagonale in corsa. Prima del 60′, però, il Porto va più volte vicino al gol, nel momento di maggiore difficoltà per la squadra di Inzaghi. Uribe scalda Onana, con un diagonale in contropiede, poi al 57′ i 10 secondi che decidono il match. Zaidu calcia da ottima posizione e trova la respinta di Skriniar, poi Onana è monumentale prima ancora su Zaidu, poi su Taremi. Un triplo salvataggio che permette all’Inter di conservare lo 0-0 e di rilanciarsi, anche grazie ai cambi.

Brozovic entra e inizia a dettare il ritmo, Gosens ara la fascia sinistra, Lukaku inizia a dialogare con i compagni in avanti. Il Porto arretra e pensa solo alle ripartenze, poi al 78′ il rosso a Otavio (doppio giallo), dà la scossa finale. L’Inter è arrembante e trova il gol all’86’: cross di Barella dalla destra e testa di Lukaku. La palla sbatte sul palo e torna sul sinistro di Romelu, che trafigge finalmente Diogo Costa. Un 1-0 che non si tramuta in 2 per le prodezze dell’estremo difensore, al 90′, sempre su Lukaku.

L’1-0 di San Siro è salutato dall’applauso dei 75mila cuori nerazzurri, che ora guardano con attesa alla gara di ritorno, in programma il 14 marzo a Oporto.