16 Gennaio 2025

Devono essere così, sono così, sempre. Sono le notti da Inter, quelle in cui non puoi allentare mai la tensione. Sono lunghe, cariche di tensione, infinite perché nessuno, mai, si arrende all’idea della sconfitta. Gli ottavi di Coppa Italia, poi, per una strana e bizzarra coincidenza, si trasformano sempre in incredibili viaggi pieni di sorprese, di cadute, di risalite, di ribaltoni. Era successo lo scorso anno con l’Empoli, con la rovesciata di Ranocchia a mandare la sfida ai supplementari, è successo di nuovo con il Parma. Questa volta è Lautaro l’uomo della provvidenza, che regala i supplementari al minuto 88. Poi, Francesco Acerbi. Il suo primo gol con l’Inter è bello, pesantissimo, liberatorio: arriva al 110′, lo segna a Gigi Buffon, grande protagonista della sfida, e regala l’accesso ai quarti di Coppa Italia ai nerazzurri. Una notte lunghissima, che fa da trampolino alla prossima sfida nella competizione, sempre a San Siro, contro Atalanta o Spezia. Delusione e rabbia da trasformare in energia per la prima partita da dentro o fuori della stagione. Nella testa il 2-2 di Monza, nel cuore la voglia di replicare il fantastico percorso della passata stagione in Coppa Italia, iniziato proprio con un ottavo di finale ai supplementari e chiuso con il trionfo di Roma. Il match non è certo frizzante: ritmi lenti, tanto possesso dell’Inter, pochissime occasioni. Onana deve subito replicare a Vazquez, Buffon, quasi 45 anni, è inoperoso e lo resterà fino quasi al 90′. Manovra tanto l’Inter, ma non sfonda. Quando ci riesce, va vicina al gol con Gagliardini. Ma è di fatto l’unica occasione di un primo tempo che si chiude con il Parma in vantaggio: merito di un eurogol di Juric, che pesca l’incrocio da fuori area. 0-1, una rimonta da costruire in 45 minuti di fronte agli oltre 40mila di San Siro, sempre pronto a sostenere la squadra. La ripartenza è scattante, ma non sufficientemente per scalfire l’ordine della squadra di Pecchia, brava a restare corta e compatta. Inzaghi, con i cambi, cambia faccia all’Inter: dentro Dzeko ed ecco le tre punte, con Lautaro e Correa. Bellanova macina chilometri in fascia, il piede di Dimarco si scalda. Fino al minuto 87 l’Inter non ha ancora concluso nello specchio della porta. Quando lo fa, all’88’, è per il gol dell’1-1. Lo segna Lautaro, bravissimo, in caduta, a fulminare Buffon raccogliendo una sponda in area. Un gol importantisismo, che dà all’Inter tantissima forza. Dzeko, poco dopo, fa sognare il 2-1, ma trova il miracolo di Buffon, bravissimo a dirgli di no. Supplementari, dunque. Trenta minuti in più per un obiettivo importante, i quarti di finale. E dopo un avvio a spron battuto del Parma, ecco il gol dell’Inter, nel secondo tempo supplementare. Asllani pesca Dimarco che con uno stop da campione si sistema la palla per il cross teso, ribattuto da Buffon. La palla arriva in zona Acerbi, in avanscoperta proprio come Ranocchia nella passata stagione. Il colpo di testa del numero 15 è una frustata: dal limite dell’area, Acerbi imprime forza al pallone, che si infila sotto alla traversa. Il 2-1 non cambia, regala all’Inter il passaggio ai quarti e ai tifosi nerazzurri un’altra serata non banale.