I fuochi d’artificio per iniziare l’anno sono nerazzurri. Belli, spettacolari, potenti. Un solo gol, tre punti pesantissimi, un pubblico da sogno. Il 2023 dell’Inter inizia solo con belle notizie, con ingredienti tutti al posto giusto: squadra tonica, gioco, azioni da gol, la rete di Dzeko a decidere il match e a decretare la prima sconfitta in campionato del Napoli.
Sì, Inter-Napoli 1-0, in un match aperto dall’omaggio a Lautaro, campione del Mondo premiato sul terreno di gioco dal presidente Steven Zhang, e dal ricordo commosso per Pelé. Premesse a una partita attesa, attesissima, durata 94 minuti di grande intensità, decisa dal gol di testa di Dzeko, esaltata dalle prestazioni di Barella, Acerbi e Calhanoglu, blindata dalla parata nel finale di Onana. L’Inter supera la Lazio, sale al quarto posto e accorcia, a meno 8 dal Napoli sempre capolista.
75.470 spettatori, San Siro completamente pieno: un mare di tifosi vogliosi di calcio, vogliosi di Inter. Dopo quasi due mesi dall’ultima sfida ufficiale, dopo il Mondiale, dopo l’attesa per un big match importantissimo. Inter-Napoli apre il 2023 e chiude la 16.a giornata. Lo fa iniziando in maniera pirotecnica, con un’Inter all’arrembaggio. Formidabile per ritmo e pericolosità, sfortunata sotto porta. I primi cinque minuti sono da tilt totale per la difesa ospite: Kim deve volare per rimontare su Lukaku, poi lo stesso Big-Rom attiva Dzeko che non arriva alla deviazione vincente, come anche Dimarco che manca la porta da pochi passi. La palla staziona per minuti nell’area di Meret prima che la partita rallenti di colpo, almeno fino al 25′. Il recupero alto del pallone e la pressione nerazzurra mettono in costante difficoltà il Napoli che, quando non riesce a palleggiare nella metà campo nerazzurra, si trova spesso in affanno. Al 26′ l’azione più limpida di un primo tempo ricchissimo di palle gol tutte per l’Inter: palla di Lukaku, sponda da professore di Dzeko e destro di Darmian dal centro dell’area incredibilmente alto. Azione show e gol sfiorato, tra mille sospiri. Che tornano, sul finire del tempo, con il destro alto di Romelu dopo un illuminante tacco di Barella. Solo Inter, tanta Inter. Manca il gol, tanto invocato da un pubblico esemplare, unico, imbattibile. I nerazzurri sono squadra, in ogni situazione. Quando Calhanoglu scala in difesa e chiude la strada a Osimhen, è chiaro che l’unità di intenti dei ragazzi di Inzaghi debba essere premiata. Premio guadagnato e ottenuto grazie a una qualità sopraffina nella costruzione della manovra: sventagliata di Mkhitaryan per Dimarco, cross al bacio e colpo di testa di Dzeko a battere Meret e a far esplodere il Meazza. Il grido di San Siro riempie i cuori. Il Napoli ha necessità di attaccare, Kvaratskhelia non riesce a liberarsi di Skriniar. In mezzo, poi, Acerbi disegna una prova superlativa annullando totalmente Osimhen. Onana non viene impegnato, l’ultimo quarto d’ora è una ridda di cartellini e sostituzioni. Il gioco è praticamente azzerato, il match è solo lotta, nervi e preghiere. Quelle del Napoli si infrangono al 90′ sul petto di Onana, reattivo a opporsi al destro a botta sicura di Raspadori, nell’unica, vera, occasione per il Napoli durante il match. Dopo 4 minuti di recupero, con un Barella sugli scudi per dinamismo e voglia di portare a casa il risultato, San Siro saluta l’inizio dell’anno con una vittoria pesantissima, con tre punti d’oro, con la gioia per una squadra speciale, con la consapevolezza che la strada è ancora, tanto, lunga. Prossima tappa, Monza.