
Una notte senza precedenti, una notte di gol, di applausi, di emozioni e di debutti, di classifiche alla mano, di risultati proiettati sul tabellone come nelle giornate di un calcio lontano, quasi dimenticato. 18 partite in contemporanea, tutte importanti, tutte decisive per conoscere il destino, il futuro, per delineare il cammino. E una squadra feroce e bellissima, imprendibile e da applausi, dentro a uno stadio caldissimo, gasato dai gol e formidabile nella spinta continua. Che notte, interisti! Che notte, Inter! Il 3-0 al Monaco porta la firma del capitano, di Lautaro Martinez: riscrive le pagine della storia nerazzurra, scala classifiche, abbatte primati, si issa a trascinatore assoluto. L’Inter vola, vola agli ottavi, chiude al quarto posto la Fase Campionato dietro al Liverpool (21 punti) e al pari di Barcellona e Arsenal (19 punti, come l’Inter). Dimostrazione di forza, di consistenza, di determinazione. Un cammino in Champions League da esaltare, che vedrà poi a marzo gli ottavi di finale contro una tra Milan, Juventus, PSV o Feyenoord. Ci sarà tempo per scoprire l’avversaria, intanto febbraio sarà solo dedicato al campionato e alla Coppa Italia. L’acceleratore spinto fino in fondo, dal primo istante. Non è una partita, è una gara di velocità. Si parte e via, come se non ci fosse altro da fare che correre a tutta. 3 minuti e la palla è già sul dischetto del rigore dopo che Thuram sgasa e viene atterrato in area. Lautaro sfonda la rete, per l’1-0. Match a senso unico, Monaco preso a pallonate. Al 13′ gli ospiti restano in 10. Fugge ancora Thuram, imprendibile: Mawissa lo atterra, rosso inevitabile. L’Inter martella: Dimarco prova l’eurogol su punizione, ogni discesa porta con sé occasioni da urlo. Quello di San Siro, al 16′, è assordante: a provocarlo è Lautaro, che scuote nuovamente la rete. Dirompente l’Inter, che schiaccia il Monaco e trova il raddoppio col capitano, dopo l’appoggio di Barella.
Esaltante, l’Inter. Esaltante il pubblico nerazzurro. Thuram dispensa perle incredibili, al tiro vanno tutti, da Dimarco a De Vrij. E nella ripresa il conteggio delle occasioni va su, di giri. L’Inter in superiorità numerica non abbassa il ritmo, si diverte, gioca per fare gol e per fare spellare le mani di chi è sugli spalti (oltre 70mila, uno show). Pavard va vicino al suo primo gol in nerazzurro, con Majecki che gli nega la gioia. Poi il Toro decide di chiudere i conti: Mkhitaryan vola, si fa metà campo di corsa, scarica un destro respinto dal portiere. Non c’è tempo per tentennare, Lautaro è un treno e mette dentro: tripletta e quota 144 con l’Inter. Vola al sesto posto della classifica marcatori di tutti i tempi superando Lorenzi e agguanta Mazzola a quota 17 gol in Champions League (Sandrino li fece in Coppa dei Campioni): nessuno ha fatto meglio in nerazzurro. Le occasioni nel finale per Arnautovic, la gioia di tutta la famiglia nerazzurra per il debutto assoluto di Giacomo De Pieri. L’attaccante classe 2006 della Primavera subentra al 76′ proprio a Lautaro Martinez, raccogliendo applausi e incoraggiamenti, che lo portano a sfiorare un super gol nel finale. Il tutto mentre, uno dopo l’altro, sul tabellone di San Siro, comparivano i risultati di tutte le altre 17 partite. Ogni gol, in giro per l’Europa, spostava posizioni e possibili avversarie. Alla fine, con un occhio al campo e uno al tabellone, l’Inter scopre la sua posizione e i possibili incroci. Quarto posto, agli ottavi sarà sfida contro una tra Milan, Juventus, PSV e Feyenoord.