16 Gennaio 2025

Ancora Inter, sempre Inter. Il derby è nerazzurro, Milano è nerazzurra. Dopo il trionfo di Riyadh, un’altra notte è solo interista. Il biscione che accoglie i giocatori nerazzurri al fischio d’inizio è un incitamento chiaro: avanti, insieme, verso tre punti importanti, verso un altro derby da aggredire. E così l’Inter ha fatto. Ha dominato, ha segnato nel primo tempo, ha avuto il grande difetto di tenere il Milan in vita, ha segnato nella ripresa due gol annullati, poi ha chiuso al 96′ con uno sforzo collettivo che ha compattato San Siro, pieno fino all’ultimo seggiolino, traboccante di gioia. Vince l’Inter, 1-0, nel segno del Toro, nel segno di Lautaro, mattatore strepitoso in un match perfetto. Che Inter. Un avvio a trecento all’ora, contro un Milan schierato con il 3-5-2. Rossoneri rinunciatari, passivi, costretti a barcamenarsi nel respingere le continue offensive interiste. Lautaro in serata di grazia, incontenibile. AL 6′ fa gridare San Siro, ma Tatarusanu è bravissimo a negare la gioia del gol. Vivacità, recupero alto dei palloni, grande tecnica. L’Inter del primo tempo regala spettacolo, coinvolge tutti gli effettivi, prova anche soluzioni complicate. Forse questo il difetto: servirebbe più concretezza. Il Milan è nullo, non esce mai dalla propria trequarti, sembra solo attendere il gol. Che arriva, puntuale, al minuto 34 con l’incornata di Lautaro sul corner di Calhanoglu. Parabola perfetta, colpo di testa violento, deviazione di Kjaer e boato di San Siro. Il settimo gol nei derby per il numero 10, davvero immarcabile ed encomiabile anche in fase di non possesso. Il Milan deve scuotersi, e prova a farlo in avvio di ripresa con i cambi: Diaz, poi Leao e Saelemaekers. E’ sempre l’Inter a far paura, ovviamente sempre con Lautaro che trova la risposta di Tatarusanu. La partita peggiora nella proposta calcistica, mentre si alza dal punto di vista dell’aggressività. Piovono cartellini, il Milan prova ad appoggiarsi a Leao, Acerbi è fondamentale in due occasioni con chiusure provvidenziali. Un secondo tempo strano. L’Inter sbaglia tanto, perde palloni semplici, è meno precisa. Diaz prova l’unica conclusione pericolosa, Onana la controlla. Nel finale è sempre Inter. Segna Lukaku, sotto alla curva: Massa annulla per un presunto fallo su Thiaw. Partita in bilico. Brozovic, al suo rientro in campo, custodisce palloni preziosi. Lautaro fa il bis, ma Massa e il VAR annullano per fuorigioco. Cinque lunghi minuti di recupero, diventano sei, ma è solo Inter, con Lukaku che sfiora il gol, i nerazzurri che mettono in cassaforte il pallone. Vince l’Inter, non poteva essere altrimenti.