16 Gennaio 2025

Ripartire, tornare a correre, a fare punti, cancellare le scorie di una domenica storta. L’Inter fa tutto, lo fa bene: vince, gioca, domina, diverte il Meazza, tutto esaurito come sempre. 2-0 al Lecce, un gol per tempo: due reti bellissime, quelle di Mkhitaryan e di Lautaro. Belle per fattura, per tecnica e per costruzione di squadra, arrivate dopo azioni ben congeniate, in un match in cui l’Inter ha corso tanto e bene, ha trovato spazi e messo in campo giocate di qualità. Il marzo nerazzurro inizia con una vittoria e apre la strada verso i prossimi appuntamenti: venerdì la trasferta di La Spezia, poi quella di Oporto. La pennellata di Mkhitaryan, la staffilata di Lautaro. Due gesti bellissimi per mettere al sicuro la vittoria, due giocate da campioni. Inter-Lecce nasce come partita a tutta velocità per poi assestarsi su un binario solo, quello nerazzurro. La squadra di Inzaghi modula la velocità nel corso della partita: inizia forte, trova i due gol, poi rallenta e amministra. Se il ritmo in avvio è alto, ecco che le occasioni da gol non sgorgano nitide. Lautaro è mobile, Dzeko lavora bene di sponda, ma soprattutto l’Inter sfonda sulle fasce, con Gosens e Dumfries molto attivi. Il Lecce non guarda e basta: ha in Ceesay un centravanti bravo e veloce, che mette in difficoltà in un paio di occasioni la difesa nerazzurra. Anche Bastoni ad aiutare la manovra offensiva: l’Inter ha tante risorse e nel muovere il gioco, con Calhanoglu e Barella, trova tanti interpreti per le soluzioni offensive. Il gol al 29′ è un manifesto di squadra: Lautaro si abbassa e con una giocata di prima spalanca il campo a Gosens, palla per Barella in area. Nicolò dribbla con freddezza e serve a Mkhitaryan un pallone troppo invitante: il numero 22 accarezza con il destro e deposita all’incrocio. Un 1-0 bello e meritato, con il Lecce che non trova la forza per reagire. L’Inter martella, sa che deve trovare il raddoppio per chiudere il match. Lo fa in avvio di ripresa, ancora una volta sfruttando tutta l’ampiezza del campo. Barella attiva Dumfries che è bravissimo a involarsi in fascia e a mettere al centro un rasoterra per Lautaro. Il Toro serve la specialità della casa: contromovimento e destro di prima intenzione sul primo palo. Imparabile, bellissimo. 14° gol in campionato, festeggiato con i tifosi nerazzurri. Può rallentare l’Inter, dopo il raddoppio, pur tenendo il Lecce a debita distanza. Lo fa grazie alla grande gamba di Gosens, sempre propositivo a sinistra, e a cambi che danno energie fresche e aiutano ad abbassare il ritmo di gara, assorbendo il tentativo degli ospiti. Il Lecce è avversario non banale e con Blin e Hjulmand va vicino in un paio di occasioni al gol. Brividi leggeri. Nel finale il debutto stagionale di Mattia Zanotti, classe 2003, alla sua seconda presenza assoluta in nerazzurra. Il 2-0 non cambia, in una serata iniziata con un tiepido sole e chiusa con un cielo limpido e la luna a illuminare San Siro.